giovedì 4 marzo 2010

Le sorprese di una rassegna stampa sul global warming

Se avessi fatto una rassegna stampa, avrei riempito decine di armadi. Il tema è il global warming. Di natura, sono sempre piuttosto scettico sulle "notizie mainstream", ripetute più volte su ogni tipologia di media senza avere dietro una base consistente (e verificabile) su cui approfondire. Ma se tante notizie molto diverse tra loro  entrano nello stesso calderone del "riscaldamento globale", dall'innalzamento dei mari alla concentrazione di biossido di carbonio (anidride carbonica), dagli uragani tropicali alla moria di tonni dalle pinne gialle, un fondo di verità ci sarà. Pur esistendo alcuni dissidenti di prestigio quali Richard Lindzen del MIT (questa è di oggi). Oggi su Friendfeed vedo la segnalazione di un articolo del portale del Times (e ringrazio Markettara per la cosa): "Tutto quello che sai sul global warming è sbagliato". Interessante, leggo subito.

L'articolo è molto lungo ma saltano agli occhi alcune frasi che definirei rivoluzionarie. "I modelli di previsione sui cambiamenti climatici sono rozzi" (e fin qui ci può stare). "L'enfasi sul biossido di carbonio, ossia l'anidride carbonica? Immotivata. Non ha molto a che fare con il riscaldamento globale, molto più incisivo è il vapore acqueo" (ma come? Il vapore acqueo?). "Il biossido di carbonio fa bene alle piante, che possono crescere molto meglio. Non è velenoso e non danneggia in modo rilevante l'attività dell'uomo" (qui cadono anche le basi ...). Ma la vera bomba è questa: "C'è un fatto poco discusso riguardo al global warming: mentre i segnali della distruzione diventavano sempre più forti, la temperatura globale media è, di fatto, diminuita". A parlare sono tutti scienziati di alto livello, non negazionisti presenti su siti poco raccomandabili. E allora, come si spiega?

Non sono uno scienziato climatico, mi occupo di altro. Per questo, nella mia rassegna stampa è finito un minuscolo box uscito su Vanity Fair qualche tempo fa, una notizia che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia: "15 navi portacontainer inquinano come 760 milioni di automobili, ossia tutte quelle presenti sul pianeta". E ci sono 90.000 navi di questo tipo in giro per il mondo. Ma come, una notizia da prima pagina per ogni media del pianeta la leggo su un piccolo box di Vanity Fair?! E tutti i discorsi sulle auto ibride, a idrogeno, a energia solare? James Corbett, professore dell'università del Delaware e autore di questa analisi, ha una sua ipotesi, molto personale (espressa anche nel video di YouTube qui sotto).


Visto che i modelli di previsione dei cambiamenti climatici sono "rozzi", tanto vale fare affidamento su più fonti per farsi un'idea più ragionata. La rassegna stampa va analizzata tutta, quantitativamente e qualitativamente. Ma se oggi fa un po' più caldo di ieri, magari guardiamo con meno durezza la nostra povera automobile. Forse non è così colpevole come pensavamo.

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