mercoledì 26 maggio 2010

L'insostenibile leggerezza dell'essere online

Una premessa è necessaria: il capolavoro di Milan Kundera effettivamente non c'entra niente. Si tratta semplicemente del frutto di una riflessione successiva a qualche riunione per lo sviluppo di contenuti di siti aziendali. La scelta di "essere online" per una società, specialmente per una PMI, dovrebbe essere fatta dopo un'attenta analisi di chi siamo, di chi vogliamo essere e di come vogliamo comunicare ai nostri pubblici. L'impresa presenta tutta sé stessa sul Web e dovrebbe riflettere bene sui messaggi che vengono inviati ai propri utenti. Questo, tuttavia, succede molto, troppo raramente.

La realizzazione del sito Internet aziendale in Italia riflette troppo spesso un'idea puramente soggettiva e non condivisa. "Si fa così perché l'ha deciso il capo". Non c'è un'idea di fondo alle spalle, non ci sono linee guida precise su cosa vogliamo comunicare, a chi e in che modo. Non ci sono fasi di riflessione o brain storming interni che abbiano consentito di capire meglio cosa si vuol fare con un sito Internet. Il responsabile designato del progetto e il management aziendale decidono, invece, in base a criteri personali sulle varie questioni, in base alle specifiche circostanze del momento. C'è un giudizio espresso al momento da una o due persone. Non è sufficiente. "Sì, questa soluzione è proprio in linea con quello che ci serviva" è un concetto molto diverso da "sì, mi piace ... l'azzurro però lo vorrei più carico". Per questo motivo, quando collaboro a questi progetti, cerco di portare su tavolo di discussione, da subito, queste questioni:
  • Valutiamo insieme l'idea iniziale del sito (per rivederla insieme o, come capita spesso, crearla ex novo).
  • Vediamo quali contenuti sono disponibili e quali bisognerà creare (grazie a documenti, interviste, etc.).
  • Condividiamo la nostra idea con gli "addetti ai lavori", ossia con chi realizzerà il portale dal punto di vista tecnico e dei contenuti, per buttare giù una bozza da valutare.
  • Facciamo vedere la bozza al nostro interno, per vedere l'effetto che fa e che reazioni crea (spesso arrivano ottime idee dai dipendenti, che non aspettano altro che di sentirsi parte di un nuovo progetto).
  • Pensiamo a quello che ci chiedono i nostri clienti per sviluppare sezioni ad hoc dedicate a soddisfare le loro esigenze.
La regola generale si sintetizza in una parola: condivisione. Di un'idea, di una "strada da seguire" più che di specifici contenuti. I responsabili interni, i consulenti/fornitori esterni, i dipendenti e i clienti possono, tutti insieme, dare un giudizio molto più ampio, preciso e completo sulle reali esigenze dell'azienda nel suo essere online. Ovviamente, l'ultima decisione spetta sempre al management o al Presidente ma tutto il percorso precedente non può essere limitato a una o due persone. Non si può prendere alla leggera la realizzazione di un contenitore che, potenzialmente, è consultabile da ogni persona del pianeta. Nel prossimo futuro l'azienda parlerà sempre più spesso sul Web e le voci si moltiplicheranno. Cerchiamo di ascoltarle da subito queste voci, per nulla leggere. Verba volant, scripta manent. Specialmente sul Web.  

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