venerdì 9 luglio 2010

Comunicatori si nasce o si diventa?

"Venditori di fumo". Spesso i comunicatori sono visti così, persone che si inventano competenze avendo tutt'altra formazione e parlano alle aziende in modo complesso anche per nascondere mancanze formative (vedi questo post). E' vero, i casi reali non mancano. Con un trascurabile particolare: sono una minoranza. Per gente della mia generazione (e sono under 40, "un ragazzino" secondo i parametri professionali italiani), non c'erano istituti o corsi di laurea in comunicazione e marketing. Per questo, la formazione è arrivata dopo, quando si è scoperto di avere una sana passione per questo settore. A livello formativo, molti "colleghi" che conosco sul Web, ai Camp, al bar o nei musei hanno speso tante ore per trasformarsi davvero in comunicatori di professione. Molte di più di tanti altri laureati che, con la carta in mano e la passione per tutt'altro, scelgono di seguire aprioristicamente la corrente professionale che hanno scelto a 19 anni. Lamentandosene cronicamente per gli anni successivi.

Può un perito chimico diventare un comunicatore di professione? Certamente, grazie a Dio. E con tutti gli skill professionali a posto. Ci vuole solo una grande passione, idee chiare e una buona dose di spirito di sacrificio. Un esempio? Cristina Savi. Ci siamo conosciuti attraverso i rispettivi blog (questo è il suo), ci siamo sentiti via Skype e ne è nata una chiacchierata spontanea e molto interessante. Perché lei è un perfetto caso di successo "formativo". Cristina fa l'istituto tecnico, ne esce perito chimico, ma non è molto soddisfatta del settore. Capita. Inizia a lavorare nei servizi turistici quando vede un'inserzione su un quotidiano: l'Università di Modena e Reggio Emilia organizza corsi FAD (Formazione A Distanza) in marketing e comunicazione d'impresa. Una laurea online in Italia?! Scatta la molla, si iscrive (lei è di Verbania, informazione non trascurabile) e per 3 anni segue questa modalità di formazione. Non c'è una semplice webcam che regista il professore in aula e lo fa vedere in streaming. I docenti organizzano vere e proprie lezioni ad hoc, interattive e coinvolgenti. Solo per gli esami bisogna andare fisicamente in sede. Cristina esce con una laurea e un entusiasmo straboccante per questo settore. E ora cosa si fa?

Cristina decide di non sfruttare gli stage previsti post-laurea (quasi tutti in Emilia Romagna) e inizia a lavorare in un'agenzia di comunicazione più vicina a casa. Poi cambia nuovamente, questa strada non fa per lei, e decide di lavorare da sola, come libera professionista e consulente. Si ferma qui? Certamente no. Vede che Verbania non ha fonti di informazione che sfruttano le potenzialità del Web. E ha un'idea. Nasce Verbania News, quotidiano online del tutto gratuito, dove lei fa l'editore e il marito (giornalista) il direttore. Piccoli particolari: gli articoli sono tutti commentabili dagli utenti, i cittadini sono invitati a generare contenuti, il quotidiano ha una fan page su Facebook e si finanzia con la pubblicità e i contributi di "lettori-sostenitori" (qui un bel post sul giornalismo iperlocale). Riassumendo: perito chimico, laureata in marketing e comunicazione, con esperienza in azienda e come libera professionista, editrice di un quotidiano e blogger. Abbiamo una certezza in più: i "venditori di fumo" sono altrove. 

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