lunedì 12 dicembre 2011

La creatività e la concretezza


Si parla spessissimo di creatività a livello di comunicazione, altrettanto spesso lo si fa con poca cognizione di causa. Si generalizza la potenza e l'utilità di un'idea folgorante, nuova, inedita, senza però andare nel concreto. Raramente, invece, accade di imbattersi in qualcosa di realmente creativo e di grande impatto. Leggendo un post della bravissima Elena Veronesi (una che non scrive mai cose banali, da seguire con attenzione) sugli "schizzi di comunicazione", ho scoperto il sito BootB (Brands Out Of The Box). Si tratta di un progetto di marketplace che vuole mettere insieme le idee di professionisti creativi con le necessità delle aziende a livello di comunicazione. In breve: un impresa crea un brief su quello di cui ha bisogno, lo condivide in questo spazio, vari professionisti propongono i loro progetti e quello che piace di più "vince" il budget. Il crowdsourcing comunicativo, insomma.

Bella idea ma andiamo a vedere nel dettaglio come la spiegano. Il sito, innanzitutto, ha un design favoloso, che trasuda creatività da tutte le parti. Ogni cosa, dalle immagini "disegnate a mano" al font, dall'impostazione dell'home page ai colori, tutto è scelto con grande cognizione di causa. Promettono creatività e la offrono subito, senza indugi. In più, il sito è un vero multilingua: la versione italiana, inglese e spagnola, ossia le tre che posso analizzare, hanno un gergo e un linguaggio del tutto verosimile, molto diretto e decisamente efficace. Volete sapere meglio come funziona? C'è un bel video che lo spiega, a vignette, passo dopo passo. In più, si trovano subito i progetti aperti (i brief), i clienti contenti e i migliori creativi. Insomma, in home page c'è tutto. L'hanno fatto i soliti americani? No, il fondatore è italiano, una bella notizia.

Ovviamente, non è tutto oro quel che è creativo. Alcune mie perplessità le ha già espresse PierLuigi Zarantonello in un post. Di fatto, il livello di consulenza è a progetto, non strategico, e il coltello dalla parte del manico ce l'hanno le aziende, che definiscono i budget senza una controparte e possono scegliere senza magari avere le capacità per farlo. In più, come sa chiunque abbia visto dal vivo una gara tra agenzie di comunicazione, il cliente può disporre di numerose nuove idee in modo praticamente gratuito (potendo poi realizzarle anche autonomamente). Resto convinto che per tante aziende, specialmente medio-piccole, questo tipo di soluzione non vada bene perché manca una figura strategica in grado di aiutarle a crescere davvero (i clienti citati, infatti, sono grandi aziende).

Insomma, il crowdsourcing creativo funziona davvero? Qui e qui potete leggere giudizi molto più autorevoli del mio, io mi limito al mio campo. Al di là di quale sia l'idea che ci sta sotto, il sito di BootB la spiega benissimo con grande impatto visivo verso l'utente. Le scale di Escher, anche se impossibili, catturano la nostra attenzione e ci affascinano, no? Questo portale è un esempio di creatività comunicativa davvero efficace e concreta, con contenuti di grande spessore. Una visita la merita anche solo per questo.

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