giovedì 1 dicembre 2011

Nella guerra dei biscotti perdono tutti


Non voglio entrare nel merito della polemica che si è accesa tra Barilla e Plasmon, si trova tutto qui. Quello che mi viene da dire è che queste "guerre tra ricchi" servono come le "guerre tra poveri", ossia a nulla. Anzi, perdono tutti. Non mi sono mai piaciute le pubblicità comparative perché ognuno può segnalare i dati e le informazioni che vuole, quelle positive, dando un messaggio fuorviante e non obiettivo. Qualcuno potrebbe obiettare che la comunicazione d'impresa fa esattamente questo: da le notizie positive e non quelle negative. Ma c'è una bella differenza tra il dire che io sono bravo a fare qualcosa (non dicendo che sono scarso a farne un'altra) e che io sono più bravo di un altro solo in certe specifiche cose. Ho sempre pensato che la fiducia bisogna guadagnarsela direttamente con chi ci sta davanti (o chi ci compra, in questo caso), non mettendo in cattiva luce il compagno di banco.

Da compratore di prodotti per la famiglia, faccio alcune semplici considerazioni. Scopro oggi che i Piccolini non sono adatti ai bambini sotto ai tre anni: dove era scritto? Appena arrivo a casa controllo, non lo sapevo. Quello che so è che sulla pagina del sito di Barilla mi spiegano, oggi, che sono "la linea di prodotti pensata per i bambini" e che "piacciono anche ai grandi". Se leggo, come sul comunicato stampa di Barilla, che è "pasta per tutta la famiglia", io includo mio figlio per primo, che li mangia da quando aveva due anni essendo "il piccolino" di casa. E, lo dico chiaro, continuerà a farlo (e anche la sua sorellina, appena avrà qualche dentino), a patto che Barilla non inizi a dirmi che sono io che non ho capito che non erano prodotti adatti a un 2enne. Non metto screenshot del sito, mi fido di Barilla e so che non cambierà le carte in tavola. Io mi fido delle aziende, spero sempre che loro facciano altrettanto visto che sono io a dare loro soldi, e non viceversa.

Altra considerazione: l'attacco diretto di Plasmon (che fa parte di una compagna di comunicazione molto strutturata, con newsletter e giochi a premi) è molto soggettivo e parziale. Io vado al supermercato e non decido tra Plasmon e Macine, al limite li compro tutti e due. Qui ha ragione Barilla, sono prodotti con target diversi. Le domande nascono spontanee: sono solo le Macine ad avere quei valori o anche altri tipi di prodotti Barilla? E quelli di altri produttori? In più, cosa può provocare l'assunzione di quelle sostanze? In definitiva, ho più domande che risposte. Una pubblicità che genera incertezza e dubbi, a mio parere, non è mai una buona idea. Magari Plasmon ha ragione ma non è questo che conta. Le mamme e i papà (anche noi facciamo la spesa o sbaglio, cara Barilla?) vogliono essere sicuri di quello che comprano e di quello che danno ai loro figli. Due colossi del settore alimentare, oggi, ci hanno resi più insicuri. Non ne avevamo bisogno (e abbiamo la memoria lunga).

"Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire." Jean-Paul Sarte

Aggiornamento (13 dicembre 2011): la Barilla metterà delle apposite scritte sulle confezioni incriminate (quindi, nella sostanza, ammette l'errore) mentre la Plasmon è stata costretta, dal giudice, a sospendere la campagna pubblicitaria, definita "ingannevole e denigratoria". Due sconfitti, zero vincitori.

Nessun commento:

Posta un commento