martedì 8 maggio 2012

Fact Checking, un'arte difficile

Il fact checking può essere fatto dagli utenti? Questa domanda me la sono posta guardando il nuovo progetto della Fondazione Ahref (e supportato da Luca De Biase): chiunque può pubblicare una notizia e farla "votare" dalle altre persone come più o meno affidabile. L'idea è sicuramente interessante, soprattutto perché porta a riflettere su questo tema, di cui mi sono occupato molto ultimamente (qui c'è la presentazione fatta al VeneziaCamp sull'argomento). La mia grande perplessità sta nell'affidabilità e nell'efficacia che gli utenti stessi possono raggiungere. Come ho detto più volte, si tratta di un'arte difficile, che necessita di tempo, rigore metodologico e controllo incrociato. E, soprattutto, di professionalità specifica.

In Rete trovare una conferma a qualsiasi tesi, anche le più deliranti, è piuttosto semplice, basta cercare quello che si vuole trovare. Il difficile è essere obiettivi, andare oltre le proprie opinioni (il cherry picking è sempre in agguato), analizzare tutti i fatti e incrociarli. Per questo ritengo che questo compito possa essere fatto solo da persone preparate e specializzate, non da tutti. Un esempio: in un caso che ho vissuto direttamente, sarebbe stato facile prendere posizione in favore del Daily Telegraph contro Costa Crociere. Infatti, il dibattito che si è scatenato in rete era quasi totalmente contrario alla posizione della società italiana. Ripeto, analizzare i fatti in modo oggettivo e rigoroso non è facile se non hai delle basi, dell'esperienza e delle metodologie sulle quali basarti.

Per questo sostengo da sempre che i giornalisti possono, e devono, trovare proprio nel fact checking uno dei modi per ristabilire la propria credibilità e autorevolezza. Una prestigiosa e indiretta conferma arriva proprio oggi e ancora con protagonista il recidivo Daily Telegraph: il sito della testata inglese sostiene che Valentino Rossi si ritirerà a fine stagione. Notizia smentita dal fuoriclasse di Tavullia su Twitter (vedi sotto). Giustamente, i fan stanno massacrando il giornalista nei commenti, perché non c'è alcuna rettifica alla notizia a tre ore dalla smentita. Se testate di grande prestigio hanno questi problemi a controllare i fatti, dubito che possano farlo efficacemente gli utenti. In ogni caso, il progetto della Fondazione Ahref è da seguire: più si parla di fact checking e meglio è.

  

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