martedì 17 luglio 2012

L'app fa il monaco?


L'abito non fa il monaco, si dice. Il monaco fa il monaco, sostiene sapientemente Seth Godin. Tuttavia questa massima, saggia ed equilibrata, si scontra un po' con la mia esperienza di questi giorni sui Social Media. Semplificando un po' il tutto, diciamo che uso molto Twitter (dialogando con addetti ai lavori), abbastanza Facebook (con amici e persone che conosco bene) e poco G+ (solo per dire le mie cose, con pochissime interazioni). Tralascio di citare altri luoghi "social" perché non è della mia intera esperienza sociale quello di cui voglio parlare. Voglio citare un esempio, non essere noioso. Questa insomma è la situazione di quando uso il PC, ho abbastanza tempo e una connessione molto veloce. Quando passo al mobile, non cambia tutto ma molto sì. Principalmente per colpa dell'abito. Mi spiego meglio.

Per Twitter, l'applicazione del cellulare su Android va molto bene. Leggo meno tweet ma diciamo che l'esperienza è sufficientemente omogenea rispetto a quella col PC. Le app per Facebook, e ne ho scaricate tre diverse negli ultimi mesi (per Android e, lo confesso, Symbian), proprio non funzionano: lente, complicate e, soprattutto, con una user interface sempre improponibile. Io ci provo ma dopo 5 minuti mi passa la voglia. Riguardo a G+, ho scaricato l'ultima app per Android: una bomba. Interfaccia fantastica, accattivante, semplicissima da usare. Il problema è che là dentro, oggi, parlo pochissimo. Tuttavia, riflettevo, le potenzialità sono davvero grandi in un'ottica di mobile experience.

La mia esperienza da social user quindi si riassume così, lasciando fuori Twitter che va bene in entrambi i casi. Ci metterà più tempo Facebook a "credere" davvero nel mobile o Google a lanciare davvero Google+ al di là dei gretti numeri? A livello logico, il primo appare favorito (e consapevole dell'importanza della sfidama forse non è così semplice. Parliamo di guerra tra titani e io, da semplice utente, mi limito a guardare il mio orticello, il mio comportamento quando sono a letto e guardo cosa si dice in giro o l'ultima news relativa a un prodotto che mi interessa. Il cellulare è sempre più presente nella mia vita di persona informata sui fatti. E ieri sera guardavo G+ (e io su G+ non ci ho mai creduto davvero). L'abito magari non fa il monaco ma l'app forse sì.


(photo credits: AsiaNews e Il Post)

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