mercoledì 13 febbraio 2013

Elogio di una giornalista


L'annuncio delle dimissioni del Papa ha fatto il giro del mondo ma vedere come è nata la notizia dell'anno, o del decennio vedete voi, è molto singolare. Lo scoop è stato lanciato dall'Ansa, in particolare da Giovanna Chirri, che ha compreso immediatamente la notizia, ha fatto le sue verifiche e poi ha fatto il lancio ripreso poi da mezzo mondo. Cioè un percorso del tutto tradizionale, quasi conservatore, in un'epoca di social media, citizen journalism e news in tempo reale. Ma senza voler entrare nella filosofia comunicativa, fissiamo alcuni elementi importanti:
  • Competenza: la giornalista, vaticanista, ha saputo interpretare dal latino una notizia del tutto inaspettata, provvedendo a fare, prima di tutto, le verifiche del caso. Questo dimostra professionalità e  rigore metodologico nel trattare una vera e propria notizia bomba.
  • Velocità: come sa chi mi segue, non ritengo che la velocità della trasmissione di una news sia un elemento prioritario, la ricerca a tutti i costi dello scoop genera mostri informativi, spesso tanto gonfi quanto falsi. Meglio puntare sulla qualità. Tuttavia, con una notizia del genere, darla prima di tutti era un bel valore aggiunto. Sottolineo la velocità con cui ha fatto le verifiche del caso, nei confronti di un ambiente chiuso e stranamente spiazzato come quello del Vaticano. Rapidità e qualità.
  • Presenza fisica: quante volte vediamo sui giornali delle notizie che ci sembrano veri e propri comunicati stampa, che non hanno alle spalle un'analisi dell'annuncio e della sua forza? Perché i redattori le ricevono direttamente ai loro desk via mail (o su Twitter), notizie numerose e spesso non così rilevanti per il ricevente tanto quanto lo sono per il mandante. In questo caso la giornalista era sul luogo ("eravamo in pochi"), capace di "annusare" la notizia al volo e di dare al lettore (che in questo caso è anche un giornalista, visto che parliamo di lancio Ansa) un vero valore aggiunto.
In un post di qualche tempo fa dicevo che per ritrovare il suo ruolo nel prossimo futuro il giornalista deve ritornare al passato: formazione, professionalità, competenze, controllo dei fatti e delle fonti, presenza diretta sul campo. L'obiettivo è la credibilità, l'unica cosa che pagherà in un futuro di enorme quantità e poca qualità.

Leggetevi qui la cronaca di quei momenti fatta da Giovanna Chirri, raccontata da lei stessa. Trasuda passione per il proprio lavoro ed emozione. Ha sicuramente ragione Marco dal Pozzo quando dice che parlare di "scoop" oggi è un po' fuori luogo. C'è qualche bellissima eccezione, questa per esempio. E il merito va tutto a una giornalista che ha fatto la giornalista, prendendosi complimenti illustri ma mantenendo una grande umiltà. Altra dote non trascurabile in un'epoca in cui i redattori fanno, troppo spesso, solo personal branding.

Nessun commento:

Posta un commento