venerdì 1 marzo 2013

Credibilità e titoloni

Un esempio della crisi d'identità della stampa, oggi. Il Corriere della sera titola, come prima notizia sul suo portale: "Renzi: sono pronto a fare il premier". Titolo forte, roboante, d'effetto: qui l'articolo. Il problema è che, io come tanti altri, abbiamo il brutto vizio di leggere anche l'articolo, non solo il titolone. Andando oltre al secondo paragrafo, come dice una vecchia regola. Uno su tutti, Enrico Sola, @suzukimaruti su Twitter, commenta la cosa.
Leggiamo l'articolo appunto. Si scopre che Renzi dice, testualmente:
Vedo che alcuni giornalisti scrivono che io potrei fare il premier, che potrei fare il segretario. Tutte illazioni. E cavolate. La realtà dei fatti è questa: io non mi farò mai cooptare dal partito. Manco morto! Nessuno dei vertici potrà mai dire: "Il nostro prossimo candidato premier sarà Renzi". Perché a quel punto io dico: no, grazie. Altra cosa è se il Partito democratico va alle consultazioni da Giorgio Napolitano con una rosa dei nomi. Cioè, senza dire che la richiesta è quella di Bersani secca. 
Cioè il titolo non ci azzecca nulla con l'articolo? Esattamente. A una lettura più attenta, si capisce bene che non si tratta di un'intervista a Renzi ma di un collage di dichiarazioni, dove quindi la libertà della giornalista che l'ha scritto è molto, molto ampia (cherry picking e dintorni, insomma). Dopo pochi minuti, arriva la smentita su Twitter del portavoce del sindaco di Firenze, Marco Agnoletti, la vedete qui sotto.
Non penso necessitino commenti ulteriori. Parliamo di Corriere della sera, primo giornale italiano per numero di copie vendute (in crollo verticale, comunque). La mia l'ho già detta: per i media in generale il futuro si gioca sulla credibilità. Vale anche per i titoli, se non fosse chiaro.

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