giovedì 8 agosto 2013

Non trascurare mai le belle idee (a volte ritornano)


Bologna, anno 2008 o giù di lì, lavoravo ancora in agenzia. Avevamo un cliente, un ente pubblico, che ci chiedeva un progetto per la realizzazione di una guida della città e del suo territorio un po' diversa dal solito. Doveva offrire dei percorsi che partissero da temi meno battuti come l'architettura, la musica (compresa quella contemporanea), gli eventi, la gastronomia e l'industria. Facendo vedere una città viva e immersa nel presente, non solo chiese e monumenti. Ci venne un'idea. Era il periodo di esplosione del fenomeno mp3, di eMule e di iPod sempre più evoluti: perché non dare delle tracce audio che permettessero alle persone di avere un'audioguida sempre con loro? Qualcosa di gratuito, che potevi usare o meno e con temi che potevi scegliere, che si integrava con mappe reali e virtuali. I limiti però erano tanti, in primis quello di basarsi su un supporto non tradizionale e, diciamocelo, che sapeva un po' di illegale. Il progetto non ebbe un seguito e il tutto portò a una (bella) guida su carta con DVD.

A distanza di anni, scopro che un'idea del genere è diventata feelvenice, un'applicazione per iPhone per scoprire Venezia. Da quasi veneziano, la cosa mi fa ancora più piacere. Soprattutto, mi piace che sia stata realizzata da un amico come Gilberto Dallan (con la collaborazione di Silvia Pittarello e di una software house veneta). La tecnologia è diventata più matura in questi anni per sviluppare concretamente un'idea del genere: lo smartphone è l'immancabile compagno di viaggio e conoscere le città attraverso il suo schermo, con immagini e audio, è ormai cosa normale per tutti. Tuttavia il fatto che avessimo avuto quell'idea mi piace, sicuramente non eravamo né i primi né i più bravi ma era nato tutto da un semplice brainstorming nella sala riunioni. E questo resta agli atti. Non so se l'applicazione sarà un successo, certamente Gilberto se lo merita. Quel che so è che non bisogna mai trascurare le idee che riteniamo belle. Perché possono diventare belle davvero, magari anni dopo.

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