lunedì 13 settembre 2010

Co-thinking e passione

Ho conosciuto Gaia Damiani (titolare di Damiani Communication) in rete. Ci siamo sentiti in merito a un mio post, il giorno dopo eravamo già a parlare di progetti congiunti e di iniziative da sviluppare per far comunicare alcune aziende. Potenza del Web e della passione per il proprio lavoro. Laureata in Scienze Politiche (come me), si è specializzata nelle ricerche di mercato prima di aprirsi alla comunicazione. Ora ha una sua agenzia (a Varese) e una voglia matta di sviluppare progetti sempre diversi, con passione e metodo, lavorando insieme ad altri professionisti (lei lo chiama "co-thinking"). Incuriosito, ho fatto con lei una bella chiacchierata.

Buongiorno Gaia, quali sono le dimensioni della tua agenzia?
Formalmente, sono da sola. Effettivamente, siamo un numero in continua evoluzione dal momento che a seconda del progetto viene costituito un team di lavoro fatto di liberi professionisti o piccole agenzie. Più persone e professionalità nuove si incontrano meglio è. In effetti in questo modo non esiste una vera e propria concorrenza: su alcuni progetti svolgo funzione di commerciale/account, in altre sono io a fornire un servizio ad altri colleghi.

La zona di Varese è ricca di imprese: avete molti clienti "locali"?
I miei clienti si concentrano nell'area di Varese, Milano e Ticino. Sicuramente ci sono tante aziende definibili medie, molto Made in Italy ma con una forte vocazione internazionale. Settori? Meccanica, illuminazione e servizi.

Quali sono i servizi che le aziende vi chiedono maggiormente?
Non c'è una risposta univoca. Nelle aziende medio-piccole il mio ruolo è quello di un’agenzia classica. Mi chiedono prevalentemente below-the line, siti e allestimento fiere, ossia poche cose molto ben soppesate e diluite nel tempo. In altri casi invece faccio consulenza strategica direttamente in azienda, a giornata. In altri ancora, relazioni pubbliche, ufficio stampa ed eventi.

Lo sviluppo di Internet ha rivoluzionato il mondo della comunicazione, prima "dominato" dall'ufficio stampa. Cosa ne pensi?
Nella classe imprenditoriale della media industria lombarda, il sito Internet è ancora visto come una vetrina, non come uno strumento di lavoro e di contatto con i vari target. C’è ancora molta diffidenza nella “condivisione” delle informazioni. Non esistono intranet né figure che si occupino specificamente di comunicazione. Pur capendo l’importanza del posizionamento sui motori di ricerca, spesso non vogliono investire. Le newsletter sono sporadiche e limitate ai PDF. In compenso, se si parla di fiere, anche molto specifiche, spendono capitali e spesso brillano molti occhi. Questo discorso non vale solo per internet ma anche per altri mezzi di comunicazione. Quando ai corsi di aggiornamento, sento descrivere casi di successo fantastici mi chiedo: avete mai provato a parlare con un imprenditore di Busto Arsizio o di Gallarate? Siamo una provincia molto ricca e produttiva ma c'è ancora molto lavoro da fare per lo “svezzamento” di molti imprenditori.

Cosa ne pensi dei social network come fonti di informazione per gli utenti?
Molte aziende li usano con successo ma, personalmente, devo ancora superare un po’ di diffidenza nei loro confronti. Mi piacciono molto i blog perché trovo che siano uno strumento fresco, flessibile e i cui contenuti sono generalmente interessanti e pensati.

Hai mai pensato di aprire un blog della tua agenzia?
Sì, e non escludo di farlo quanto prima, proprio per condividere esperienze ed opinioni. Penso che sia anche uno strumento molto utile per aumentare la propria credibilità e la propria reputazione on-line. Il caso tuo e di Cristina Mariani in tal senso sono esemplari.

Finita la chiacchierata, siamo già d'accordo di vederci domani a una fiera. "Siamo tutti un po’ matti, ma anche molto seri nell’affrontare il nostro lavoro" dice Gaia sul suo sito. Confermo e sottoscrivo.

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